venerdì 5 marzo 2021

Competenze Imprenditoriali

Ciao a tutti!
Oggi vi parlerò sempre di un esperienza di PCTO che riguarda le competenze imprenditoriali che servono per capire a pieno tutto cioè che riguarda il marketing.
Questa esperienza è stata composta da 4 corsi: il primo riguardava il design thinking cioè un approccio innovativo che aiuta i clienti del capire i problemi e che lo aiuta a risolverli. 
Il designer e consulente Federico Dellanoce ha spiegato che, come prima cosa, bisogna fare un’analisi delle problematiche del cliente grazie all’utilizzo del metodo Doble Diamond composto da 5 fasi. Le prime 4 sono formate da variazioni tra carattere divergente e convergente mentre l’ultima è il test finale.
Per raggiungere una soluzione queste 5 fasi si possono ripetere in maniera ciclica. 
Possiamo definirle: empathy (fase divergente) cioè si pone attenzione particolarmente all’interlocutore durante l’esposizione del problema. Qui si comprende la situazione, si definiscono le conoscenze aggiuntive di cui si necessita e si scopre come ottenerle. 
Define (fase convergente) cioè si comprende e si da un senso alla ricerca per capire se si sta rivolvendo correttamente il problema per formulare una visione d’insieme.
Ideate (fase divergente) cioè si passa alla pratica valutando i mezzi necessari per poter risolvere i problemi che si sono sviluppati dalla ricerca. Qui si creano numerose idee e non le si scartano quasi mai perché ogni proposta potrebbe servire per raggiungere l’obiettivo.
Prototipazione (fase convergente) cioè il team crea e sviluppa tutto cioè che serve per trasformare le idee in soluzioni. Questa fase è strettamente legata alla fase di test.
Test cioè si propone all’utente la soluzione creata. Qui si mette in mostra anche l’applicazione di essa.
Il design thinking viene applicato in molti contesti dove è necessario arrivare ad un superamento di difficoltà e problemi.


Il secondo corso riguardava il Buisness Model Canvas, diretto dall’head operator di “FTA” Marco Filocamo. Il business model canvas è un template che serve alle aziende per aumentare la competitività, per creare buisness innovativi e per valorizzarsi sempre di più.
Per arrivare a questi obiettivi ci sono numerosi step cioè artificerà chiave, canali, segmenti di clientela, relazione con i clienti, partner, costi...
Per dimostrare ai clienti che si è i migliori sul mercato bisogna capire il target a cui si fa riferimento e capire quali sono i loro bisogni. Poi bisogna pensare a come creare guadagno: per arrivare a ciò bisogna lavorare su diverse piattaforme e modalità come negozi online, abbonamenti...
Per poter farsi spazio nel mercato e diventare i migliori bisogna come nere le risorse chiave che indicano le attività fondamentali che permettono all’azienda di avere successo sempre di più.
Per portare l’azienda ad avere una crescita si può fare una partnership che serve per aumentare le vendite di entrambe le imprese. 
L’impresa ha ovviamente dei costi; questi si dividono in fissi, cioè costi che l’azienda è a conoscenza di avere, e variabili, cioè le variazioni di spese che avvengono in base a consumi aziendali e imprevisti. 

Il terzo corso trattava del buisness plan, tenuto sempre da Marco Filocamo, dove spiega che il bp è un file di 30 pagine contente obiettivi e ambizioni che l’azienda si pone per il presente e per il futuro.
Il buisness plan è composto da più parti come il table pf content cioè il sommario dei contenuti, l’esecutivo sull’arteria cioè la descrizione del progetto, mission, vision, buisness goals e la struttura dell’attività. Abbiamo anche l’overview della società cioè i risultati e progressi che vengono ottenuti all’interno del mercato; lo scenario di mercato cioè analisi di mercato, dove viene indicato il positioning in confronto ai competitor presenti; il piano di marketing cioè viene spiegato come e dove trovare clienti e, infine, il piano finanziario ciel le mosse che verrano svolte per arrivare all’obiettivo aziendale.
Per poter ottenere un progetto concreto svolgiamo lo amore test dove vengono valutati l’efficacia del prodotto e l’interesse che si va a creare o no all’interno dei clienti.
Per studiare le potenzialità del mercato si può svolgere il metodo TAM SAM SOM cioè rispettivamente Total Advestabke Market (mercato totale disponibile), Serviceable Addressable Market (mercato potenzialmente disponibile) e Serviceable Obtainable Market (mercato realmente disponibile).
Questa metodologia è fondamentale soprattutto per chi vuole creare un startup.

Il quarto corso riguardava il Pitch-impara a presentare le tue idee svolto da Marco Filocamo.
Il pitch è la breve presentazione di un idea nel modo migliore e più accattivante per poter convincere il cliente ad investire sulla propria idea.
Esistono diversi tipi di pitch cioè l’Elevator pitch (breve discorso che serve per catturare l’attenzione degli interlocutori su un’idea), la Short form pitch (che è rapido e diretto per non far a concentrare l’interlocutore) e il Long form pitch (che dura al massimo 20 minuti e contiene un auto analisi dell’azienda, all’analisi dei competitor e la descrizione della propria azienda). 
Per poter creare materiale adatto alla presentazione il pitch deve far riferimento al pubblico a cui si riferisce. La presentazione incisiva con là slide del titolo dove viene spiegata l’identità dell’azienda; poi avviene l’esposizione del problema con conseguente soluzione e successivo buisness model. Infine si tratta di competitor e l’obiettivo aziendale cioè le speranze che l’azienda possa avere successo in qualche anno.
Credo che siano stati dei corsi molto importanti perché mi hanno formato in ambito lavorativo e personale al fine di poter comprendere nel migliore dei modi le strategie aziendali e il raggiungimento di obiettivi fondamentali.

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