Consegna: relazionare l'esperienza sul foro stenopeico fatta prima nel cortile e successivamente sviluppata in camera oscura a scuola. Che cos’è? A cosa serve? Come l’abbiamo realizzata? Cosa permette di fare/ vedere? Qual’è stato il nostro risultato?
Nel terzo laboratorio riguardante la fotografia abbiamo trattato e visto il foro stenopeico, ovvero
un foro realizzato sulla parete di una camera oscura portatile (nel nostro caso abbiamo utilizzato una camera oscura artigianale). Questo serve a comprendere il principio ottico su cui si basa la fotografia.
Nel nostro caso abbiamo utilizzato una scatola di biscotti con un piccolo buco sul fondo che serve a far entrare la luce nella camera oscura portatile dentro la quale è contenuto un foglio di carta fotosensibile. Siamo andati in giardino e, una volta posizionata la nostra camera oscura portatile su un cavalletto ci siamo messi in posa . In quel momento il prof ha scoperto il buco fatto nella scatola di biscotti permettendo alla luce di entrare e far reagire i sali d’argento, lasciando in esposizione per circa 30 secondi, successivamente abbiamo ricoperto il buco e ci siamo recati in camera oscura. La foto dopo lo sviluppo del negativo risulterà sempre capovolta e invertita(cioè specchiata). Arrivati a questo punto, in un ambiente buio, possiamo aprire la nostra camera oscura portatile e prendere il foglio di carta fotosensibile all’interno che al momento sarà ancora bianco, questo prende il nome di immagine latente. Per sviluppare la nostra foto la immergiamo nei liquidi di sviluppo, arresto e fissaggio. Fatto ciò ottengo un negativo dai toni invertiti, dove ciò che dovrebbe apparire chiaro appare scuro e viceversa, in poche parole ottengo un negativo.
Siccome l’immagine è specchiata e dai toni invertiti, appoggiamo su di essa un altro foglio di carta fotosensibile ed esponendo per qualche secondo quest’ultimo alla luce otterremo un positivo non più specchiato e dai toni non più invertite.
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